Dal censimento dei posti realizzato dalla task force regionale, risultano disponibili 156 unità di degenza di pneumologia, 206 posti nei reparti di malattie infettive ad alto isolamento, tre dedicati ai pazienti detenuti, 272 unità di rianimazione in strutture pubbliche, ulteriori 72 posti nel privato e 10 unità intensive negli ospedali religiosi. Ovviamente sono disponibilità riservate per tutti i pazienti critici, non soltanto per i covid-19.La Regione Campania sta ideando il piano B da utilizzare nel caso la situazione coronavirus dovesse degenerare. Prevede la creazione di nuovi posti di terapia intensiva sino a 400 ,comprese postazioni nelle tensostrutture della protezione civile e negli ospedali militari. E’ evidente che non basterà! Al momento i casi positivi in Campania aumentano con decine di pazienti in Rianimazione, situazione che potrebbe evolvere rapidamente nelle prossime settimane dopo il rientro di migliaia di corregionali, spinti prima dalle notizie irresponsabilmente rilasciate dall’ufficio stampa della regione Lombardia poi dal panico esploso nella stessa regione . In previsione del picco che ci sarà nelle prossime settimane bisogna già in queste ore definire spazi, risorse umane e percorsi specialmente per la città di Napoli che è l’area più popolosa: 1) Le strutture ospedaliere del centro storico, in gran parte ristrutturate con i fondi del post terremoto, per quanto siano state dismesse da poco, risultano ancora utilizzabili sia come aree di degenza che in buona parte come terapie intensive; 2) I policlinici Universitari devono fare la loro parte sia per la presenza di professionalità e spazi sia per la possibilità di affiancare nelle equipes di medici ed operatori di esperienza, gli specializzandi e gli studenti delle professioni sanitarie in formazione; Uguale discorso per la Sanità Privata che deve dare il suo contributo senza pretese speculative. Lo Stato riacquisisca posti letto e personale delle strutture convenzionate per coprire i bisogni della popolazione messi in evidenza dall’emergenza COVID -19 ! 3) Un piano di assunzioni di sanitari, medici, infermieri, oss, attingendo dalle graduatorie dei recenti concorsi e con avvisi pubblici da emanare in pochi giorni ; 4) Il contrasto alle possibili fonti di contagio ed all’insorgere di focolai sparsi, con la disinfezione puntuale delle strade, luoghi pubblici, virgola, stazioni, esercizi commerciali, e con l’allocazione dei senza tetto in zone di accoglienza, edifici pubblici, caserme dismesse, strutture della protezione civile dotate di docce mense e vestiario; 5) Definizione di percorsi dedicati per i soggetti a rischio, pochi ospedali di riferimento con aree di osservazione-filtro separate dal Pronto Soccorso ed aree di degenza ed una rete efficiente di connessione con il centro di riferimento regionale, l’Ospedale Cotugno; 6) Lo stretto monitoraggio del territorio da parte della medicina di base e distrettuale che deve orientare la popolazione ai comportamenti corretti, collaborare con gli appositi servizi del 112 e 118, assistere i soggetti a rischio a domicilio ( anziani, diabetici, neoplastici, cronici); 7) Aree di accoglienza per i soggetti in quarantena ai quali non è proponibile l’osservazione domiciliare in strutture come la EX Base Nato di Bagnoli, la Mostra D’Oltremare e le caserme dismesse. La dotazione di DPI idonei a TUTTO il personale sanitario e gli addetti alle lavorazioni/servizi la cui attività non può essere interrotta. Queste sono a nostro avviso delle disposizioni semplici da attuare, di rapida realizzazione e poco costose rispetto all'allestimento ex novo di nuove strutture, nuovi concorsi gare d’appalto e procedure burocratiche che rischiano di vedere la realizzazione quando la virosi sarà una pandemia. Napoli 13/03/2020 Coordinamento Campano Della Sanità Pubblica, CGIL Ospedale Del Mare, medicina democratica Napoli, Consulta Popolare Salute e Sanità di Napoli.