Multisala a Scampia,un polo dell'artigiano che non è mai partito.Un altro spreco di denaro pubblico e il Comune resta a guardare.
Pubblicata da Angelo Pisani il giorno giovedì 24 novembre 2011 alle ore 13.27
"Nel rione Monterosa di Scampia la vecchia amministrazione comunale ha fatto prima chiudere il mercatino rionale ma ha speso poi addirittura circa 800 milioni di vecchie lire per costruire un multisala che, probabilmente nelle prime intenzioni del Comune, doveva diventare un piccolo polo dell' artigianato atto a valorizzare il commercio del quartiere. Ad oggi invece la struttura pronta e consegnata da anni si presenta come un' altra cattedrale nel deserto, completamente inutilizzata e mai inaugurata proprio come è accaduto a Piscinola per il complesso sportivo e la piscina olimpionica che da sola è venuta a costare ben 10 miliardi di lire. Ma non è finita qui. L'aspetto più scandaloso è che in questo edificio completamente abbandonato vi lavorano paradossalmente sedici persone appartenenti ad una cooperativa pagata mensilmente dal Comune. Di fatto questi dipendenti vengono pagati per non far nulla se non per guardare uno stabile vuoto ed inutilizzato. Come presidente di questa Municipalità oltre a chiedere immediatamente l'apertura del polo, mi appello alla Procura della Corte dei Conti affinchè intervenga con accertamenti e valutazioni per ogni spesa e spreco di denaro pubblico in corso. Inoltre mi attiverò subito per ripristinare questi spazi inutilizzati e restituirli alla cittadinanza, rendendoli funzionali al territorio, che da tempo necessita di strutture e luoghi di aggregazione, e creando nei locali sottostanti anche un centro di ritrovo per ragazzi ed uno per anziani”. E’ la denuncia dell’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’VIII Municipalità, che rende nota la scandalosa scoperta in merito allo spreco di denaro pubblico della struttura nel rione Monterosa a Scampia. Il presidente, che fa sapere di aver documentato la vicenda con un video, oltre ad attivarsi per l’apertura al pubblico e per l’uso sociale dell'edificio, chiede all’attuale amministrazione comunale e alla Procura della Corte dei Conti che venga fatta chiarezza sia sul ruolo dei sedici lavoratori che vi sono impiegati sia sulle motivazioni relative al mancato utilizzo del polo.